
Il testo scritto tempo fa in una lingua strana inventata, impasto di dialetti, in una storia sporca di terra e rosso barbabietola, da Alberto Fumagalli a Bergamo è diventato un canovaccio ogni volta diverso che ha vinto tanti premi in un decennio di repliche. Ciccio siamo tutti noi mentre lui, grasso impacciato ma leggero come un piuma, ha l'anima di una libellula rosa rumorosa in una teca di plexiglas (il suo tutù). Disagio e voglia di libertà da una famiglia della provincia ai margini in commedia rosa-nera...