Il no del regista Giuliano Montaldo alla presidenza della fondazione Fellini spacca l’amministrazione locale che chiede all’ente maggior chiarezza e capacità di gestione. Un no chiarificatore. Il rifiuto dell’incarico di presidente della fondazione Fellini del regista Giuliano Montaldo ha dato la misura dei problemi di gestione che si trascina l’associazione dedicata al maestro riminese. Il presidente della provincia Setefano Vitali parla di “voragine finanziaria”, “presappochismo gestionale” che rischiano di risucchiare l’ente e mette a disosizione le forze dell’ amministrazione per avviare un percorso di risanamento. Anche il sindaco Alberto Ravaioli teme per la fondazione e il suo rilancio e per questo chiederà un incontro con Vitali e il presidente della fondazione cassa di risparmio. L’adieu del maestro genovese è stato un colpo di tetaro che ha aperto molti altri retroscena che hanno influenzato la sua scelta. Il casus belli sarebbe stata la facile ironia della stampa locale che avrebbe ironizzato sui suoi 80anni e quelli del suo amico Ermanno Olmi, presidente onoraio della fondazione. Poi le riprese ormai prossime de “L’industriale”, il suo ultimo film. Ma a pesare sulla decisione c’è forse il buco di bilancio di oltre 500mila euro denunciato dalla stessa associazione alcuni mesi fa.
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