Anche se debole, la ripresa arriverà. Ma il presupposto è tassativo: normalizzare i rapporti con l’Italia, per un sistema che ne subisce direttamente gli effetti. Il Fondo Monetario fotografa l’economia: deboli edilizia e manifatturiero; in contrazione i consumi; Pil reale in calo dell’1%. Nuove relazioni con l’Italia anche in campo finanziario, per un modello di business che renda più appetibile il sistema. Marcati gli effetti dello scudo fiscale, con la perdita di liquidità, ma anche della qualità di alcuni assets (+ 6% per i prestiti in sofferenza). Poi il ruolo di Banca Centrale: apprezza i passi verso la trasparenza – alleggerimento del segreto bancario e contrasto al riciclaggio – ma chiede ancora misure per l’autonomia dell’organismo. Plaude alla legge di bilancio - soprattutto per i tagli ai trasferimenti al pubblico e ai salari della PA - anche se definisce ottimistiche le ipotesi di recupero del disavanzo, stimato al 4% nel 2011. Detta strategie: non cedere alle pressioni per gli aumenti salariali, completare la riforma pensionistica. In evidenza le rigidità. IL Fondo chiede mercati dei prodotti e del lavoro liberi e razionali per recuperare competitività: troppi ostacoli alle assunzioni dei non residenti in un sistema centralizzato nel mercato interno, a scapito dell’occupazione nel privato. Apprezzata l’adesione al Sistema Generale di Divulgazione Dati. Passi ancora da fare, però, sulle statistiche di contabilità nazionale e di natura fiscale. Avere dati affidabili – per il Fondo – è base per nuove politiche e bilanci realistici.
Annamria Sirotti
Annamria Sirotti
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