Il primo appuntamento sarà il prossimo 27 gennaio, quando il comitato sindacale interregionale, che rappresenta le organizzazioni di San Marino, Emilia Romagna e Marche, incontrerà i lavoratori frontalieri per decidere quali forme di mobilitazione adottare contro la sovrattassa decisa dall’ultima finanziaria. E’ stata inviata anche una richiesta di incontro con l’Ambasciata d’Italia a San Marino, e si attende risposta. Presto si terranno vertici anche con le giunte regionali e provinciali del circondario. Il sindacato ha poi preso contatti con alcuni legali nell’eventualità di presentare un ricorso, contro il provvedimento normativo, al collegio dei garanti di San Marino: dalle prime verifiche ci sarebbe un profilo di anticostituzionalità. Non finiscono qui le iniziative, se l’assemblea deciderà di proclamare uno sciopero o un sit in di protesta saranno i lavoratori a stabilirlo. La lamentela riguarda la mancata esenzione della voce “costo produzione del reddito”, che produce un taglio mensile nelle buste paga dei frontalieri superiore ai 200 euro. Viene considerato un trattamento fiscale inaccettabile poiché legato alla residenza anagrafica del lavoratore. Il comitato interregionale aveva già dichiarato, a tal proposito, che si trattava di una “scelta politica intollerabile, e con forti dubbi di legalità sul piano del diritto: di fatto il frontaliere viene tassato solo perché non ha diritto di voto a San Marino”.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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