L’ultimo atto della bozza di accordo di cooperazione con l’ Italia vede la possibilità di introdurre prodotti erboristici e farmaceutici prodotti a San Marino nel mercato italiano, cosa che finora non era possibile. Le parti infatti si impegnano ad approfondire le procedure di autorizzazione e di certificazione. La repubblica dovrà dotarsi delle norme di regolamentazone del settore, stabilite a livello europeo, con la creazione di appositi istituti di controllo, potendo contare anche sulle strutture italiane competenti. Inoltre secondo l'accordo il piano sanitario italiano deve recepire la presenza dell'ospedale di stato sammarinese, per possibili sinergie con le regioni limitrofe interessate. Si parla nella bozza di modelli di cooperazione sanitaria di base, specialistica e di eccellenza. In queste righe finisce la possibilità di una struttura di alta specializzazione in capo oncologico. Faceva parte di un accordo bilaterale del 2001 mai ratificato dall'Italia perchè la competenza in materia è passata alle regioni, e anche in Repubblica la possibilità di un centro oncologico divide gli schieramenti politici. Si chiede inoltre che l'istituto di sicurezza sociale sia considerato un “provider” ai fini del conseguimento di crediti formativi in materia sanitaria, mediante accordo specifico con il ministero competente italiano. Articolo a parte nel settore della ricerca dove si chiede di sviluppare una più ampia cooperazione anche in campo universitario, con un miglioramento nello scambio di docenti fra i vari atenei. E la possibilità di realizzare un polo tecnologico.
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