Centinaia di aziende sparse in tutta Italia, ma concentrate soprattutto in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto. Evasori fiscali si travestono da giocatori d’azzardo: la posto in gioco sono oltre 300 milioni di euro di imposte dirette sottratte al fisco, solo nei primi mesi del 2010. Complesso il meccanismo svelato dall’operazione Ri.sco: Rischio Scommesse. Le imprese sottoscrivono contratti di prestito titoli con società estere, di solito con una aziende dell’est Europa, a sua volta titolare di partecipazioni in una di Madeira. Poi si scommette sull’ammontare dei dividendi della portoghese partecipata. In realtà, si tratta di un scommessa fasulla, a rischio zero: le parti infatti, sanno già che la portoghese perderà a tavolino, non pagherà la commissione che invece, sulla carta, deve; e neppure incasserà i dividendi. Una vera e propria truffa: l’effetto economico-finanziario dello schema è nullo perché i due importi sono equivalenti. Ma fiscalmente, è possibile dedurre il costo della commissione a fronte di dividendi non tassati per il 95%, con un notevole risparmio di Ires. Questo è solo dei modelli di pianificazione fiscale illecita individuati dall’Antifrode, al lavoro per colpire schemi di evasione sempre più sofisticati e in continua evoluzione.
Annamaria Sirotti
Annamaria Sirotti
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