Un precursore, ma solo sulla carta. L’agricoltura biologica approda a San Marino prima ancora che in italia e a livello comunatario. E’ nel 1991, infatti, che viene promulgata in Repubblica la legge sulle produzioni agricole biologiche, un anno prima rispetto alla nascita del regolamento comunitario della Cee. Ma da allora la legge manca dei decreti attuativi. Inerzia legislativa, ma anche inerzia degli agricoltori, probabilmente non incentivati ad affrontare una conversione al biologico costosa e impegnativa rispetto alle produzioni tradizionali, senza ricevere in cambio i cospicui finanziamenti che in italia hanno portato molti coltivatori a vedere nel biologico un mercato vantaggioso. Una passione per frutta e verdura al naturale che e’ esplosa tra i consumatori, ma non tra i produttori. Una sola azienda in Repubblica ad oggi ha ottenuto la qualifica di azienda agraria bilogica, nel settore viticolo nella zona di Faetano. Sono poi due i privati iscritti all’ufficio agrario della Repubblica che hanno iniziato a covertire le proprie colture e che stanno così seguendo la procedura di assoggettamento per ricevere la qualifica una etichetta che viene concessa solo dopo tre anni dall’inizio della conversione dei metodi di coltivazione. Producono olio e vino al naturale nella zona di Faetano e di Domagnano, adeguandosi, in assenza dei decreti attuativi della legge sammarinese, alla normativa italiana ed europea.
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