Nessun ripensamento. Avvocati sammarinesi pronti ad incrociare le braccia di qui al 15 gennaio per tutti i procedimenti penali, salvo precise eccezioni. L’ultima in ordine di tempo è stata deliberata proprio pochi giorni fa, lo scorso 25 ottobre, dal consiglio dell’Ordine dopo un confronto con le autorità competenti, e riguarda la sospensione dello sciopero per le udienze istruttorie innanzi al giudice inquirente e agli organi di polizia giudiziaria. Come disposto in precedenza, lo sciopero non interesserà, inoltre, i procedimenti che riguardano minori o incapaci; quelli con avvocati e loro familiari coinvolti; i processi a rischio prescrizione, ovvero entro i 90 giorni; i casi riguardanti provvedimenti cautelari personali e relativi alla limitazione della libertà. Nessun disagio per le cause civili, inevitabili tuttavia le ricadute negative sull’attività giudiziaria in generale. Ma restano sacrosante - obiettano i professionisti - le ragioni della protesta. Criticano una riforma previdenziale “che li ha derubati dei milioni di euro d’attivo del loro fondo pensioni” – hanno ribadito durante l’assemblea di metà mese; nonché una riforma tributaria “che nega loro l’esenzione fiscale per redditi inferiori ai 14mila euro, così come la possibilità di dedurre determinati oneri a differenza delle altre categorie”. Al centro della protesta anche le manchevolezze del tribunale, “che mettono avvocati e utenti della giustizia nell’incapacità di svolgere il proprio lavoro – dicono i diretti interessati - a causa della carenza di personale alla cancelleria penale”. Il braccio di ferro, dunque, prosegue. A breve i primi riscontri.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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