Sulle bollette “continua il paradosso: chi consuma di meno spende di più”. A sostenerlo è la Csdl nell'elencare una serie di perplessità in tema di tariffe e fatturazioni. In attesa dell'incontro di giovedì 13 aprile tra sindacati, associazioni dei consumatori e Autorità Energia, la Csdl e lo Sportello Consumatori anticipano i risultati di una loro proiezione dei costi dell'elettricità. Secondo i calcoli, senza l'effetto del decreto con gli sconti scaduto a fine marzo, il prezzo del primo scaglione passa da 0,111 dello scorso novembre a 0,146 (+30,7%). E il secondo scaglione, invece, da 0,255 a 0,166 (-34,9%). Importi che, attacca la Csdl, vanno “nella direzione opposta al buon senso. Si premia chi produce consumi maggiori”.
Domani “chiederemo i motivi di questa scelta”, anticipa il sindacato. Con le fatture che, per i consumi successivi al 1 aprile, saranno basate sulle visure esatte e con l'indicizzazione del gas, “vedremo – scrive la Csdl – se riusciranno a far arrivare ai cittadini gli importi per i consumi reali”.
Sul tema energia intervengono anche Usl e Unione Consumatori Sammarinesi che all'Autorità chiederanno conto dei rincari che, affermano, “hanno fatto più che raddoppiare le bollette”. Tornano poi a chiedere l'ampliamento della prima fascia di consumo che, scrivono, “deve avere un costo effettivamente inferiore”. Anche Usl e Ucs, dunque, si soffermano sul rischio di “tutelare chi consuma di più” rispetto a “chi è virtuoso”.