I problemi ci sono sempre stati, fin dalla privatizzazione, ricorda la “Cooperativa Agricola Latte Sammarinese” ma il “Consorzio terra di San Marino”, espressamente nato per salvaguardare i produttori agricoli locali e le loro cooperative, non diede alcun aiuto. La storia – denuncia la nuova gestione - si è ripetuta nella questione forniture scolastiche per i prodotti derivati dal latte dove il Consorzio ha fatto la voce del pesce. Eppure: l’olio, la carne, il pane, il vino, il miele, prodotti da San Marino, hanno canali privilegiati per tutte le forniture pubbliche. Perché non si fa altrettanto con i formaggi? Non soddisfa la spiegazione che siccome mancano i soldi, si sono preferiti prodotti meno cari. E poi, se si vuole parlare di economia, i soldi che si spendono sul territorio, fanno girare l’economia locale, vengono pagati stipendi a dipendenti e ad operatori sammarinesi. Sulle forniture scolastiche – prosegue la Cooperativa - è stata aperta una nuova trattativa (non appalto) con alcune voci diverse al precedente bando, e la Centrale del latte è tornata di nuovo in corsa. Ma frattempo manda a dire al Consorzio Terra di San Marino: “se non ci volete, possiamo anche andarcene. Almeno risparmiamo la quota di adesione”.
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