Buone prospettive occupazionali nell’artigianato e nella piccola e media impresa riminesi per l’anno in corso. I dati sono contenuti nel monitoraggio della Confederazione Nazionale per l’Artigianato della provincia, che per il terzo anno ha tastato il polso al comparto. Intervistate 308 imprese associate alla Cna. Dalle risposte emergono informazioni per favorire l’orientamento dei giovani nell’artigianato. Le imprese iscritte all’albo della provincia di Rimini sono 9.573, le neonate 741. La maggioranza, il 45%, opera nell’ediliza, impiantistica elettrica e termoidraulica, falegnameria. Seguono quelle dell’autotrasporto con l’11,9%, infine il settore cure e benessere con il 9,8%. Danno lavoro a oltre 20 mila persone tra dipendenti e indipendenti. Da tempo le imprese artigiane hanno aperto un dialogo con le scuole, in particolare le medie inferiori, raggiungendo 1200 studenti, mentre si sta attivando un protocollo di collaborazione sperimentale per l’integrazione scuola - impresa all’interno della nuova legge di formazione e istruzione professionale. L’artigianato e le piccole e medie imprese, pur subendo il contraccolpo di una rallentamento economico, si dicono pronte ad assumere nel 31,8%, mentre il 27,5% segnala difficoltà a trovare personale. In generale ad aprire a nuovo personale saranno soprattutto le aziende che hanno un maggior numero di addetti, oltre 10, e investono in formazione. Altro dato significativo la stabilita del posto di lavoro. L’offerta di impiego prevalente, nel 70% dei casi, è con contratto a tempo indeterminato e pieno. I candidati ideali sono i giovani, da formare professionalmente, ma si registra la disponibilità a mediare sull’età, con un occhio di riguardo all’esperienza acquisita. Infine da segnalare la disponibilità a integrare cittadini immigrati e altre etnie. Il 52% degli intervistati ha già assunto o lavorato con persone di altre regioni o stati. Un’apertura che aumenta di anno in anno, L’82% degli intervistati apre al lavoro non locale.
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