Il piatto piange. A quello di Usc ed Osla si affianca il lamento di Usot e Consorzio San Marino 2000. Se gli affari del settore commercio non vanno bene, sul fronte delle presenze turistiche le cose non vanno meglio. Il calo è evidente - dicono - basta un giro nelle vie del centro storico per rendersene conto. Una flessione che ha toccato, rispetto allo scorso anno, il 15, 20%. “Dobbiamo abbandonare l’idea di raggiungere i grandi numeri – dichiara il vice presidente del Consorzio 2000 - sono cambiate società, modo di viaggiare e di conseguenza di fare turismo. Secondo Egidio Billi occorre mettere in moto una potente ed efficiente macchina organizzativa. Servono eventi importanti che esercitino un richiamo sui turisti. Nei mesi di marzo-aprile e maggio infatti – sottolinea Billi - gli alberghi -grazie alle numerose manifestazioni organizzate in territorio hanno lavorato piuttosto bene. Buono anche il periodo legato all’Etnofestival e alle giornate medievali. Pessimo invece l’avvio di agosto anche se il pieno è atteso in questi giorni sino al 25. La crisi è drammatica, gli fa eco il presidente dell’USOT, che sottolinea con amarezza quanto sia grave ritrovarsi con camere vuote il 9 di agosto. Per troppo tempo - tuona Franco Ugolini - siamo stati a rimorchio della riviera e ora che il bacino Rimini ha fallito ne stiamo pagando le conseguenze. 20 anni fa non sono state fatte scelte coraggiose e oggi San Marino non può contare su un suo turismo di sosta. Bisogna ripartire da zero. Forze politiche e operatori economici devono sedersi ad un tavolo comune e stilare programmi a lunga scadenza. Non credo più - contina Ugolini – alle pacche sulle spalle e alla firma di accordi, occorre invece lavorare per il futuro e fare scelte concrete per il rilancio del settore. Non bastano gli eventi ma servono infrastrutture, unica valida risposta alla crisi.
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