La vicenda dei risparmiatori ex Cis, riuniti in comitato, ha avuto ampia eco fuori confine, con titolo ad effetto di Milano Finanza. Sulla stessa testata il Segretario Marco Gatti annuncia il piano di recupero degli attivi dell’ex Banca Nazionale già a partire da quest'anno. Chi ha risparmi sopra i 100.000 euro, come è noto, non ha più accesso al proprio denaro dal 2019 quando, a seguito della liquidazione della banca, le somme sono state convertite in obbligazioni.
I bond Bns sono stati poi trasformati in Titoli di Stato con slittamento delle scadenze. Il piano del Governo prevede il recupero degli attivi tramite cessione di patrimonio immobiliare, partecipazioni e cartolarizzazione di un pacchetto di Npl, che dovrebbe concretizzarsi nella seconda parte dell'anno. “Intanto - spiega il Segretario - a livello normativo abbiamo messo in condizioni lo Stato e anche la Sga di iniziare a procedere concretamente con attività che poi possano da una parte dare dei Titoli, che ancorché poco commerciabili, hanno un valore rispetto alle obbligazioni Bns, mentre dall'altra, con le attività di recupero e gli attivi che vengono realizzati, è possibile organizzare da subito dei riacquisti. Quindi concretamente stiamo lavorando in questo senso”.
In via prioritaria si guarda a chi versa in maggiori difficoltà. “L'attenzione – conferma Gatti – verrà rivolta ai soggetti più deboli, quindi alle persone fisiche. Dopodiché avremo le imprese e infine gli istituti bancari e finanziari. L'impegno di questa attività, a partire dall'amministratore della Sga che sta realizzando le masse attive, è di riuscire già nei prossimi mesi a fare un primo piano di riparto per richiamare per le persone fisiche alcune di queste obbligazioni e non farle attendere i dieci anni della scadenza”.
Con gli incassi, infatti, la società di gestione degli attivi, ex Bns, potrà iniziare a riacquistare i titoli a valore nominale, partendo da quei risparmiatori che rientrano nella prima classe, vale a dire dai 100.000 ai 300.000 euro. Obiettivo temporale: primo semestre. Riguardo alle cifre, “molto dipenderà dagli incassi. La cifra che verrà utilizzata, quindi quanto sarà richiamato, sarà direttamente proporzionale. Sulla base di una proiezione da qui ad un paio di mesi – dice Gatti - si potrebbe già iniziare a ragionare per ritirare obbligazioni fino a 50.000 euro”.
Nel video l'intervista al Segretario alle Finanze, Marco Gatti.