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Quinto taglio dei tassi per la Bce, impegnata nella doppia battaglia contro l'inflazione e la recessione: il costo del denaro scende di un quarto di punto, portando il tasso sui depositi al 2,75%. Resta debole l'economia dell'Eurozona, addirittura ferma nell'ultimo trimestre 2024. Delude le attese anche il Pil degli Usa, che cresce solo del 2,3%. Rispetto alla BCE la Fed ha invece lasciato invariato il costo del denaro con i tassi fermi in una forchetta tra il 4,25% e il 4,50%. L'inflazione "resta elevata" e il mercato del lavoro resta "solido" afferma la banca centrale degli Stati Uniti.
"L'investimento in valute locali emergenti è particolarmente interessante - afferma Giacomo Chiorino, responsabile analisi di mercato Banca Patrimoni Sella - perché ci sono stati due fenomeni che hanno caratterizzato tutto l'ultimo decennio. Da un lato le banche centrali dei paesi emergenti sono state molto pronte a rispondere all'inflazione quindi offrono agli investitori dei tassi reali molto interessanti. Il secondo motivo è stato il fatto che c'è stata una grande forza del dollaro a partire dal 2012 in avanti che ha schiacciato le valute emergenti che hanno perso moltissimo valore e oggi in molti casi sono sottovalutate almeno dal punto di vista teorico sulla base dei vari rapporti dei parità del potere d'acquisto. In questo senso possiamo per esempio sottolineare la lira turca. La situazione può essere diversa oggi proprio perché in presenza di pochi investimenti stranieri in base ad un abbandono di quest'asset class le condizioni oggi sono particolarmente interessanti. Il mix di tassi reali e valute sottovalutate secondo noi è un'ottima opportunità di investimento".
L'intervista a Giacomo Chiorino (Responsabile analisi di mercato Banca Patrimoni Sella)