Cedimento forte delle piccole realtà industriali sferzate dai licenziamenti: i lavoratori finiti in mobilità sono stati 336. I tagli di personale hanno coinvolto 101 aziende di cui il 90% sono realtà produttive con meno di 10 dipendenti. Tengono invece le imprese medio grandi, soprattutto quella trentina di fabbriche con oltre 50 dipendenti.
Il ricorso alla mobilità si è ridotto a pochi casi , mentre le domande di cassa integrazione interessano 16 aziende con soli 5 casi sopra le 500 ore.
Per i segretari della Federindustria Enzo Merlini e Giorgio Felici sono numeri che confermano la fragilità del nostro sistema produttivo fatto di micro aziende con pochissimi dipendenti mentre tengono le realtà industriali storiche.
Questo accusano accusano mentre l’Anis continua nella sua solitaria pretesa di onorare a metà gli impegni anti-crisi dell’accordo tripartito e lascia senza contratto migliaia di lavoratori. Difficilmente – concludono – si uscirà dalla crisi se l’associazione industriali continuerà a non capire che il sostegno ai redditi fissi e lo stimolo ai consumi sono misure indispensabili per arginare la recessione
Il ricorso alla mobilità si è ridotto a pochi casi , mentre le domande di cassa integrazione interessano 16 aziende con soli 5 casi sopra le 500 ore.
Per i segretari della Federindustria Enzo Merlini e Giorgio Felici sono numeri che confermano la fragilità del nostro sistema produttivo fatto di micro aziende con pochissimi dipendenti mentre tengono le realtà industriali storiche.
Questo accusano accusano mentre l’Anis continua nella sua solitaria pretesa di onorare a metà gli impegni anti-crisi dell’accordo tripartito e lascia senza contratto migliaia di lavoratori. Difficilmente – concludono – si uscirà dalla crisi se l’associazione industriali continuerà a non capire che il sostegno ai redditi fissi e lo stimolo ai consumi sono misure indispensabili per arginare la recessione
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