“Il settore sammarinese non rischia come non rischiano i nostri vicini” aggiunge Fantini che, però, sottolinea “questa è una valutazione di tipo personale”. Ma gli indici dei mercati europei sono ancora in forte sofferenza. Il piano anti crisi varato da Bush e dal Congresso americano non sembra dare i risultati sperati. L'indice Dow Jones perde il 3,35% e scende sotto la soglia dei 10.000 punti per la prima volta da ottobre 2004. Le borse europee registrano il peggior calo dal 1987.
L'indice paneuropeo Dj Stoxx 600 cede il 7%. Tra i singoli mercati, Londra perde il 7%, Francoforte il 7% e Milano si allinea con il Mibtel in profondo rosso, -8%, e l’S&P/Mib ai minimi storici, - 9,17% , il peggior calo dalla sua istituzione nel settembre 2004.
In picchiata l’euro sotto gli 1,35 dollari per la prima volta dall'agosto del 2007. Unicredit, dopo il via libera al piano anti-crisi da 6,6 miliardi, entra in contrattazione con un’ora di ritardo e segna subito un ribasso del 13,4%. Successivamente riduce le perdite, tra continue sospensioni e riammissioni chiudendo in flessione del 5,45%.
A Francoforte affondano le quotazioni di Hypo Real Estate, colosso dei mutui tedesco con un’attività di 400 miliardi e salvato in queste ore dal Governo di Berlino con una mossa da 50 miliardi di euro. Precipita a meno 34% dopo un tonfo in apertura del 50%. Lapidario il commento del Ministro italiano dell’Economia Giulio Tremonti che domenica, parlando di globalizzazione e crisi dei mutui, ha sostenuto che “è richiesto uno sforzo etico per realizzare un’economia sociale di mercato”, aggiungendo che la crisi dei mutui, del resto, “é forse ancora alla fine del principio e gli eventi delle ultime settimane non indicano la fine del mondo, ma la fine di un mondo, non il fallimento di una banca, ma di un sistema”.
L'indice paneuropeo Dj Stoxx 600 cede il 7%. Tra i singoli mercati, Londra perde il 7%, Francoforte il 7% e Milano si allinea con il Mibtel in profondo rosso, -8%, e l’S&P/Mib ai minimi storici, - 9,17% , il peggior calo dalla sua istituzione nel settembre 2004.
In picchiata l’euro sotto gli 1,35 dollari per la prima volta dall'agosto del 2007. Unicredit, dopo il via libera al piano anti-crisi da 6,6 miliardi, entra in contrattazione con un’ora di ritardo e segna subito un ribasso del 13,4%. Successivamente riduce le perdite, tra continue sospensioni e riammissioni chiudendo in flessione del 5,45%.
A Francoforte affondano le quotazioni di Hypo Real Estate, colosso dei mutui tedesco con un’attività di 400 miliardi e salvato in queste ore dal Governo di Berlino con una mossa da 50 miliardi di euro. Precipita a meno 34% dopo un tonfo in apertura del 50%. Lapidario il commento del Ministro italiano dell’Economia Giulio Tremonti che domenica, parlando di globalizzazione e crisi dei mutui, ha sostenuto che “è richiesto uno sforzo etico per realizzare un’economia sociale di mercato”, aggiungendo che la crisi dei mutui, del resto, “é forse ancora alla fine del principio e gli eventi delle ultime settimane non indicano la fine del mondo, ma la fine di un mondo, non il fallimento di una banca, ma di un sistema”.
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