Sotto la lente sono gli ultimi provvedimenti adottati dal Governo, a partire dall'atto organizzativo ISS di recente inviato ai sindacati: “Non potrà che essere una fotografia dell'esistente, ma necessario per regolamentare tutti i cambiamenti nel sistema sanitario” – dice Antonio Bacciocchi, Segretario Pubblico Impiego. Rilievi per alcune specifiche storture e per il mancato coinvolgimento del personale ISS, ma soprattutto lamenta il ritardo, a ridosso della scadenza elettorale: “Non c'è stato un confronto preventivo sufficiente – rileva Bacciocchi - da parte della Segreteria per la Sanità e dei vertici dell'ISS, e quello che si potrà sviluppare sarà molto limitato. Da quanto ci è stato riferito, verrà promulgato a breve, già nella prima parte di marzo, quindi i tempi sono strettissimi. Anche la Consulta Sanitaria, di cui faccio parte, ha sollevato alcune obiezioni rispetto a questo metodo”.
Confronto ritenuto assente anche sull'ICEE, strumento rivendicato da anni dai sindacati: “Finalmente è arrivato, ora va monitorato – dice Segretario Confederale William Santi - per evitare distorsioni e perché venga utilizzato con equità. È chiaro che se lo strumento venisse usato per togliere i servizi a tutti e per riconoscerli solo a fasce molto circoscritte di cittadini – obietta Santi - allora non realizzerebbe il suo obiettivo. Va modulato a seconda delle esigenze; non può certo diventare un 'taglione' che esclude gran parte della cittadinanza”.
Poi gli anziani, dopo l'adeguamento delle pensioni a febbraio: “Una rivalutazione, per legge, non superiore al 2,2% per gli importi più bassi, e a scalare fino ad azzerarsi. Decisione a suo tempo contestata dal sindacato – ricorda il Segretario Pensionati, Elio Pozzi – anche a fronte dell'inflazione”.
E proprio sul caro carrello, la Csdl pone la domanda: “la campagna anti-inflazione ha funzionato o meno?” A giorni - annuncia - pubblicherà dati sugli effetti della misura avviata da novembre; intanto, compie un raffronto con Rimini. Negli ultimi 8 anni, l'inflazione media annua risulta più bassa, per un minore aumento delle bollette, a San Marino rispetto all'Italia. Sul prezzo dei prodotti alimentari, invece, certifica “continui aumenti” rispetto al circondario, ma soprattutto segnala “la mancanza di dati puntuali nel Paese, con i quali confrontare andamento dei redditi, dei consumi e dei risparmi delle famiglie”.