I primi commenti negativi erano stati immediati, quando la Segreteria di Stato competente aveva presentato la sua bozza di riforma sul mercato del lavoro, e la Csdl pare intenzionata a non abbassare il tiro, anzi rilancia. “Il progetto di legge del governo non è negoziabile – ha affermato il direttivo della Confederazione del lavoro riunito ieri – e va riscritto completamente”. Per la Csdl infatti, la bozza è tutta tesa a smantellare le forme di protezione dei lavoratori, azzera i risultati faticosamente raggiunti col contratto dell’industria del 2002, legalizza ed estende ulteriormente la fin troppo diffusa precarietà esistente a San Marino, creando conseguenze molto gravi, aggiunge l’organizzazione di Giovanni Ghiotti, sulla stessa vita delle persone. La riforma delle politiche del lavoro, per la Csdl, deve invece dare ulteriore sviluppo alle norme legislative e contrattuali esistenti, giungere al superamento della instabilità di tutti i rapporti di lavoro, affermare il diritto ad un lavoro di qualità ed infine realizzare una corretta regolamentazione dei lavori atipici.
Il consiglio direttivo ha infine deciso di estendere il dibattito con la prossima convocazione dell’assemblea generale dei delegati.
Il consiglio direttivo ha infine deciso di estendere il dibattito con la prossima convocazione dell’assemblea generale dei delegati.
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