In vista dell’assemblea di lunedì 22 marzo è pressing sindacale e del comitato frontalieri contro la doppia tassazione introdotta dalla legge finanziaria italiana. Obiettivo, commentano dalla CSU Giorgio Felici e Gian Luigi Macina, superare questo iniquo trattamento fiscale. Due le lettere inviate dai segretari della Csdl e CDLD all’Unione Europea e alla Commissione Finanze di Montecitorio. Nella prima si sollecita la convocazione del comitato di cooperazione previsto dall’accordo del 91, per applicare l’articolo dell’intesa che esclude ogni forma di discriminazione nel rapporto di lavoro per i frontalieri. La seconda lettera e’ centrata sulla doppia imposizione dei redditi. In particolare si chiede alla commissione finanze di considerare gli accordi italo-sammarinesi e, in particolare, la convenzione fiscale del 2002. Nel memorandum d’intesa, ricorda il sindacato, e’ previsto l’impegno dell’Italia di mantenere le condizioni di non imponibilità dei redditi dei frontalieri fino all’entrata in vigore della convenzione e all’emanazione di una legge ordinaria per questo tipo di lavoratori. L’impegno del comitato CSU, afferma Gian Luigi Macina, ha intanto prodotto le recenti interrogazioni dei parlamentari Gambini e Bettamio, ridestando l’attenzione sul nodo della doppia tassazione. Giorgio Felici sottolinea che l’azione sindacale e’ a tutto campo. Si lavora su più fronti: Roma, Bruxelles e San Marino. Sollecitato anche l’intervento dell’Anis che si e’ dichiarata disponibile a uniere gli sforzi contro la frontalieri tax.
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