La crisi colpisce anche i brevetti. In cinque anni in Emilia Romagna sono calati di un quinto. A fornire i numeri è l’Aster, il Consorzio tra la Regione, le Università, gli Enti di ricerca nazionali CNR ed ENEA, l’Unione regionale delle Camere di Commercio e le Associazioni imprenditoriali. Nel 2006 i brevetti erano 1.884, nel 2010 appena 1.503 con una flessione del 20,3%. Male anche il 2011: nel primo semestre - riporta l’Aster - le invenzioni depositate sono state 743, il 9,6% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel panorama nazionale, però, l’Emilia Romagna resta saldamente ancorata ai primi posti in termini di produzione brevettuale, con il primato di brevetti presentati per milione di abitanti. Il numero di domande presentate in un territorio riflette, infatti, la capacità di invenzione e innovazione manifestata dal territorio stesso. Lo sviluppo di conoscenze produce vantaggi competitivi e si trasforma in potenziale economico. Ecco perché questo campo è estremamente importante anche per una piccola realtà come San Marino dove è in atto una stagione di crescita tecnologica. In attesa di dati più aggiornati, fanno comunque ben sperare quelli dello scorso anno. L’ufficio marchi e brevetti ha raddoppiato sia le entrate, per un totale di 420mila euro, sia le registrazioni. Chiunque può fare domanda: italiani, stranieri o sammarinesi. Con l’Italia vige piena reciprocità, grazie alla convenzione del ’39. In più l’ufficio sammarinese garantisce tempi più celeri dal momento, che rispetto all’omologo ufficio italiano, non deve passare dalla Camera di Commercio per la presentazione della domanda.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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