Sul fronte dell’inflazione, Rimini non si discosta molto dall’andamento generale, anzi, in certi casi si aggiudica un triste primato. L'indice dei prezzi al consumo è infatti in continua crescita anche in Riviera. Sottintese le ripercussioni sul Titano che subisce, di riflesso, le tendenze al rialzo di certi settori. A dicembre, a Rimini, è stato registrato un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente. A livello annuale il dato si fa più preoccupante toccando addirittura un +3,1%: di gran lunga superiore al dato nazionale dell’1,8%. A pesare maggiormente sulle tasche dei riminesi sono quei settori irrinunciabili, come cibi e bevande, servizi sanitari, trasporti che registrano rispettivamente un incremento del 4,3%, 5,2% e 4,2%. In particolare ad essere aumentati sono i prezzi dei medicinali, degli ortaggi, della frutta e della carne. Ma non sono gli unici settori ad essere colpiti dall’inflazione. Ad esempio l’abbigliamento e calzature toccano un +3,6%; senza dimenticare la voce ricreazione, spettacoli e cultura che segna un +2,6%. Su questo dato pesano soprattutto i pacchetti vacanza tutto compreso e i servizi ricreativi e culturali. Aumenta insomma un po’ tutto. L’unico settore in calo, anche per Rimini, le comunicazioni che in un anno sono scese del 7,7%.
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