Ore convulse, nel tentativo di scongiurare una nuova “tempesta perfetta”, sulla falsariga del crac Lehman Brothers del 2008. Guerra, inflazione, rialzo dei tassi; in questo quadro il fallimento-lampo di Silicon Valley Bank ha avuto l'effetto della scintilla in una polveriera. Pur trattandosi di una realtà peculiare: specializzata nel finanziamento di venture capital e start-up. Mai così temuta, negli ultimi anni, la riapertura delle borse. Questa mattina il contraccolpo – come alcuni prevedevano – è stato molto pesante sui listini europei; con crolli e sospensioni a raffica per le azioni bancarie. E ciò nonostante il deciso intervento, ieri, del Governo americano; Tesoro e Fed avevano assicurato infatti la piena disponibilità dei depositi presso l'istituto californiano; anche quelli sopra i 250.000 dollari. Ma ciò non ha impedito, a strettissimo giro, un secondo grande default: effetto diretto della crisi di fiducia.
Quello della newyorkese Signature Bank, una delle maggiori sul mercato delle criptovalute; 110 miliardi di asset – per intendersi - a fine 2022. Sotto forte pressione in particolare le banche regionali statunitensi; con perdite colossali, in alcuni casi. Il sistema bancario americano è sicuro – si è affrettato a dire Biden -; “nessuna perdita sarà a carico dei contribuenti”, ha aggiunto. Per poi annunciare la richiesta di un rafforzamento delle regole. Ma le parole, a volte, hanno un peso relativo, quando c'è il rischio sia il panico a prevalere; la corsa agli sportelli. Confronto mirato, oggi, per l'Eurogruppo.
Ad avviso del Commissario all'economia Gentiloni non vi sarebbe un “reale rischio di contagio” nel Vecchio Continente. “Le banche europee – ha ricordato - applicano gli standard prudenziali di Basilea”. In dubbio, comunque, secondo i trader, il previsto rialzo dei tassi di mezzo punto da parte della BCE. Attento monitoraggio anche da parte del sistema bancario sammarinese, per valutare eventuali rischi verso specifici settori. Dal micro al macro; perché quanto sta accadendo potrebbe avere un impatto profondo sugli ultimi due anni di amministrazione Biden, e indebolire le chance dei democratici alle Presidenziali. Possibili effetti, almeno in teoria, anche sul massiccio sostegno militare e finanziario all'Ucraina; che già aveva suscitato più di una perplessità in una parte della compagine repubblicana.