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Frontalieri: se la franchigia sale, circa 500 euro in meno di tasse

Agostino D'Antonio, Presidente Csir San Marino: "Serve moderazione in attesa del via libera della Camera". Alla ricerca di una soluzione anche per i salassi alle pensioni, dell'Agenzia Entrate. Si punta inoltre all'accesso ai bonus del Governo Italiano.

di Luca Salvatori
2 feb 2023

Dagli attuali 7.500 a 10mila euro di franchigia, sulla doppia imposizione. Questa la possibile novità nella dichiarazione dei redditi Irpef che i quasi 7.100 frontalieri dovranno presentare nel 2025, relativa al 2024. “L'abbattimento dell'imposta – commenta il Presidente Csir San Marino-Emilia Romagna -Marche Agostino D'Antonio – potrebbe aggirarsi sui 500 euro”. Ovviamente la cifra varierà da caso a caso e manca ancora un ultimo passaggio parlamentare per cantare vittoria. “Il Senato ha approvato a stragrande maggioranza però – dichiara D'Antonio – serve moderazione in attesa dell'approvazione anche alla Camera”. Se infatti Montecitorio dovesse modificare anche lievemente l'Accordo tra Italia e Svizzera, che include l'elevazione della franchigia per tutti i frontalieri italiani, il testo dovrebbe nuovamente cominciare l'iter parlamentare e i tempi si dilaterebbero.

Intanto per lo Csir si è aperto un nuovo fronte sulle doppia imposizione, ma per i circa 2.300 ex frontalieri che percepiscono la pensione da San Marino. In tanti hanno infatti ricevuto recentemente dall'Agenzia delle Entrate contestazioni per il mancato pagamento dell'Irpef. In alcuni casi un salasso da 2-3mila euro: “Cifre importanti ma – afferma D'Antonio – chi ha la possibilità, a volte paga subito. Da noi vengono solo quelli che trovano ingiusto pagare. Dopo 10 anni è un problema che va chiarito al più presto tra i due Stati”.

Il Consiglio Sindacale Interregionale San Marino, Emilia Romagna, Marche si sta nel frattempo adoperando per i frontalieri, anche anche per l'accesso ai cosiddetti bonus del Governo Italiano: “A seguito del Covid o della crisi economica – spiega D'Antonio – sono stati erogati aiuti alle famiglie e ai lavoratori e i frontalieri sono a tutti gli effetti lavoratori dipendenti e pagano le tasse. Noi quindi chiediamo che questi 'buoni', tipo quelli per la benzina, siano riconosciuti anche ai frontalieri, nella dichiarazione dei redditi, come avvenuto in passato con gli 80 euro di Renzi”.





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