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Grandi debitori, Csdl: “230 milioni non riscossi; Governo e BCSM silenti sulla richiesta di confronto”

Appello all'equità fiscale e redistributiva, guardando alla tenuta dello Stato sociale, Sanità in testa

di Annamaria Sirotti
6 mag 2021
Grandi debitori, Csdl: “230 milioni non riscossi; Governo e BCSM silenti sulla richiesta di confronto”
Grandi debitori, Csdl: “230 milioni non riscossi; Governo e BCSM silenti sulla richiesta di confronto”

“Se le risorse diminuiscono, prima di tagliare i servizi, è forse ora di cominciare di far pagare le tasse a chi ne ha pagate poche o non le ha pagate affatto?”

Nella domanda di Giuliano Tamagnini sta l'appello, forte e corale, alla giustizia fiscale, partendo da un focus sui grandi debitori. Enzo Merlini dettaglia: 68 nuovi iscritti nel 2020 e debiti totali con lo Stato per quasi 230 milioni, tra monofase e contributi. La gran parte deve somme fra i 50mila e i 200mila euro; ma sono 35 le posizioni con debiti tra 1 e 3 milioni; in 9 tra i 3 e i 10 milioni; 1 contribuente arriva a 21 milioni. Richiamo allo Stato al “dovere di accertamento”; denuncia verso il silenzio del Governo rispetto a un tavolo di confronto sul tema, tornando a chiedere risposte di trasparenza, nonché misure per rendere efficace e tempestiva l'azione di Banca Centrale nel recupero. “E' giusto e vale la pena stare a vedere fino in fondo se una azienda si può salvare – dice - ma se una azienda è 'cotta', non ha capitali a garanzia, come si fa a sostenere che si consenta di accumulare debiti su debiti che non vengono ripagati?”.




Equità fiscale e redistributiva, a partire dalle ricadute sullo stato sociale. “Sanità che deve rimanere gratuita per tutti - ribadisce Cinzia Casali della Fupi che, a fronte dei costi crescenti, mette in guardia dal rischio di affidarsi a cure private, invoca di tornare al confronto sull'atto organizzativo e di ripartire dalla Cure Primarie e dalla medicina di base, “di fatto smantellate – dice - per supplire all'emergenza pandemica”. Invoca progettualità Elio Pozzi della Fups: “bisognerebbe pensare, prima di valutare se fare un nuovo Ospedale, a che cosa mettere dentro questo Ospedale, quali sono le parti di eccellenza che vogliamo mantenere e far progredire e quali specialità invece per le quali possiamo rivolgerci al circondario”.

Debitori dello Stato, ma anche debitori delle banche, che hanno generato un miliardo di NPL, chiedendo “chi siano, quali gli importi, perché non si siano pretese garanzie”. “Mi pare chiaro – prosegue Tamagnini – che la ragione per cui non è possibile conoscere l'identità dei grandi debitori è che probabilmente i grandi debitori verso lo Stato lo sono anche nei confronti delle banche. E hanno contribuito a fare perdere al sistema quel miliardo di cui si diceva prima. E' necessario capire chi ha determinato lo sfascio delle banche e lo sfascio del Paese”.

Prepensionamenti anomali in Carisp nell'intervento di Alfredo Zonzini della Fucs: “riduzione del personale non motivata da crisi di mercato e continuando ad assumere”. Un modus operandi non codificato, “che crea un precedente – aggiunge Davide Siliquini della Fuli – e che per equità andrebbe esteso a tutti i settori”.





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