Se il potere d'acquisto si indebolisce, i consumatori tentano comunque di mantenere inalterato il tenore di vita rinunciando ai prodotti più noti: il calo delle vendite in volume, infatti, è interamente da addebitare all'industria di marca. Le famiglie, insomma, affrontano la crisi adattandosi, cambiando il mix dei prodotti e marche acquistate, cercando i punti vendita più convenienti per specifiche categorie di merce. A giugno l’inflazione sul Titano sfiora quota 5%. In Italia a giugno l’aumento dei prezzi è schizzato al 4,6% e, secondo gli esperti, “fino a settembre, è ragionevole attendersi una tendenza rialzista”. Cosa è aumentato? Ancora una volta prodotti freschi e drogheria si confermano i comparti più in tensione. Nonostante l’inflazione, però, non si può rinunciare a mangiare. Infatti, sono i prodotti per la cura della casa e per quella della persona a rallentare vistosamente nel primo semestre, senza contare che la spesa in elettrodomestici si è ridotta di oltre il 6%. Il caro prezzi modifica anche le abitudini di chi va in ferie, a favore, per esempio, degli agriturismo. La Coldiretti, in occasione del primo grande esodo estivo, sottolinea che nell’estate 2008 si registra una tendenza alla ricerca di una vacanza low cost, per combattere l’inflazione.
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