Si allenta la morsa dell'inflazione e il consumatore torna a respirare. A gennaio è al 10% l'indice nazionale dei prezzi al consumo, oltre un punto e mezzo in meno rispetto all'anno scorso. Il dato mensile registra un +0,1%. Lo comunica l'Istat limando in positivo la stima preliminare e sottolineando un “netto rallentamento dell'inflazione”. Bene anche il “carrello della spesa” - beni alimentari, cura della casa e della persona -, a +12%, scendendo di 0,6 punti rispetto al mese precedente. L'inflazione acquisita per il 2023 - ossia la crescita media che si avrebbe nell'anno se i prezzi rimanessero stabili - è del 5,2%. A Rimini situazione simile con l'inflazione a +9,7% rispetto a gennaio 2022 e a +0,4% rispetto al mese precedente. Si calcola dunque che per le famiglie della città si tratti di oltre 2300 euro di spese aggiuntive. La media italiana sale addirittura a 2900. “Una stangata”, secondo il Codacons, per cui “il ribasso dell'inflazione è un'illusione ottica dovuta al calo dei prezzi energetici”. Stagnante il pil, a -0,1% nell'ultimo trimestre del 2022. Segnali positivi invece dall'Eurozona, dove il Pmi composito di febbraio, ovvero la fotografia dell'attività manifatturiera, aumenta oltre le attese a 52,3 punti dai 50,3 precedenti.