La riforma del sistema previdenziale è tra le priorità del 2016. Lo stabilisce l'articolo 61 della legge di bilancio con il conferimento del mandato al Congresso di Stato di presentare, entro il 30 settembre, una proposta complessiva di riorganizzazione. Un intervento necessariamente impopolare e sul cui varo nessuno scommette in questo scenario da fine legislatura. Eppure l'urgenza c'è tutta. Per il Segretario alle finanze la spesa che richiede maggiore attenzione è quella, a carico dello Stato, per il sistema previdenziale. Senza interventi correttivi da introdurre già quest'anno, sottolinea Capicchioni, il sistema rischia di raggiungere livelli difficilmente sostenibili per il Bilancio dello Stato che, già nel 2016, prevede una uscita di 17 milioni a cui si sommeranno, nel 2017 ulteriori 8/10 milioni. A questi si aggiungono, andando a pesare ulteriormente sul disavanzo, 1milione 600mila euro per la consultazione elettorale e un altro milione per il fondo di accantonamento per l'emissione dei titoli pubblici. Dalle prime proiezioni, aggiunge il Segretario alle finanze, anche la spesa sanitaria prevederà maggiori costi non ancora quantificabili: dal rimborso al Ministero della sanità italiano alle maggiori spese per farmaci e personale. Tutto questo deve anche fare i conti con il problema della liquidità dello Stato. Il sistema finanziario sammarinese non è in grado di garantirla. Il Fondo Monetario raccomanda di reperirla all'estero e indica due possibilità: un prestito obbligazionario internazionale - soluzione che secondo Capicchioni presenta costi di emissione molto onerosi - oppure il finanziamento per il tramite di una banca internazionale. In ogni caso, conclude il Segretario alle finanze, i finanziamenti esterni dovranno essere coordinati con una ristrutturazione del debito pubblico.
Sonia Tura
Sonia Tura
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