L’economia globale dovrebbe registrare una modesta crescita nella seconda metà del prossimo anno. Secondo le proiezioni del Fondo Monetario Internazionale i primi segnali di ripresa dovrebbero venire nel 2009, ma solo l’anno dopo il recupero potrà essere considerato stabile. Su base annua la crescita globale è attesa in calo dal 5% del 2007 e dal 3,9% del 2008 al 3% nel 2009. Al rischio concreto di una recessione generalizzata e globale, il Fondo Monetario Internazionale risponde attivando la procedura d’urgenza, una serie di misure per accelerare la concessione dei prestiti. L’organismo finanziario inoltre utilizzerà tutte le risorse disponibili per ridare fiducia ai mercati. “Non è indispensabile un fondo collettivo”, spiega il direttore del Fondo Strauss-Kahn. “Ciascuno può agire a livello nazionale, di concerto con gli altri paesi. Ma è necessario che la garanzia sia la stessa ovunque, altrimenti il denaro finisce nei paesi dove sembra più garantito. Invece di risolvere i problemi, così si scaricano i problemi sul vicino”.
Nonostante le promesse, tuttavia, i clienti di molte banche hanno già cominciato a risentire degli effetti della crisi. In Germania, ad esempio, dove oltre 30.000 conti sono stati congelati dalla banca islandese Kaupthing, ormai nazionalizzata, perché la sede centrale non è più in grado di rifornire la filiale tedesca di liquidità.
Nonostante le promesse, tuttavia, i clienti di molte banche hanno già cominciato a risentire degli effetti della crisi. In Germania, ad esempio, dove oltre 30.000 conti sono stati congelati dalla banca islandese Kaupthing, ormai nazionalizzata, perché la sede centrale non è più in grado di rifornire la filiale tedesca di liquidità.
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