Se nel 2007 furono 120 i lavoratori coinvolti in crisi occupazionali, nell’anno appena trascorso - l’anno che ha visto esplodere la crisi finanziaria - il numero è salito a 243: cifra considerevole per una realtà piccola come San Marino. I dati sono stati forniti dalla Federazione industria della CSU, che ha analizzato l’ultimo biennio.
Il 2008 si è chiuso con 58 vertenze, che hanno visto coinvolti 243 lavoratori. E a pagare maggiormente – con 150 licenziamenti – sono state le donne, già minoritarie nel settore privato.
La disamina dei segretari delle due federazioni, Enzo Merlini e Giorgio Felici, è chiara: “La recessione ha colpito soprattutto il settore più fragile del sistema imprenditoriale sammarinese: quello delle micro-aziende”, anche se spicca l’eccezione della Punto Shop, la cui vertenza ha coinvolto 114 dipendenti, di cui 56 riassunti.
Grave la situazione per le imprese con al massimo 5 lavoratori: in questo segmento i licenziamenti sono stati 82. Il sindacato chiede un piano anti-crisi in grado di dare risposte all’emergenza occupazionale ma che al contempo tracci una politica economica in grado di attirare nuovi investimenti, seguendo una strategia di sviluppo.
I primi dati del 2009, del resto, sono davvero poco incoraggianti: le vertenze in corso in queste settimane riguardano 11 imprese, con una richiesta di riduzione del personale che coinvolge 54 lavoratori.
Gianmarco Morosini
Il 2008 si è chiuso con 58 vertenze, che hanno visto coinvolti 243 lavoratori. E a pagare maggiormente – con 150 licenziamenti – sono state le donne, già minoritarie nel settore privato.
La disamina dei segretari delle due federazioni, Enzo Merlini e Giorgio Felici, è chiara: “La recessione ha colpito soprattutto il settore più fragile del sistema imprenditoriale sammarinese: quello delle micro-aziende”, anche se spicca l’eccezione della Punto Shop, la cui vertenza ha coinvolto 114 dipendenti, di cui 56 riassunti.
Grave la situazione per le imprese con al massimo 5 lavoratori: in questo segmento i licenziamenti sono stati 82. Il sindacato chiede un piano anti-crisi in grado di dare risposte all’emergenza occupazionale ma che al contempo tracci una politica economica in grado di attirare nuovi investimenti, seguendo una strategia di sviluppo.
I primi dati del 2009, del resto, sono davvero poco incoraggianti: le vertenze in corso in queste settimane riguardano 11 imprese, con una richiesta di riduzione del personale che coinvolge 54 lavoratori.
Gianmarco Morosini
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