È il settore turistico-commerciale quello che sta pagando il “prezzo più salato” per la crisi da Covid, e come tale va aiutato al più presto, per tentare di arginare la “catastrofe”. Lo torna a ribadire OSLA, che sottolinea come, sempre di più, le piccole aziende stiano chiudendo definitivamente. Specialmente quelle che basano il proprio business sui flussi di visitatori in Centro Storico. L'organizzazione dà voce allora a due propri associati, che nonostante la situazione di estrema difficoltà tentano di resistere. È il caso di Luca Liberti, che con la famiglia gestisce 3 profumerie nel centro di Città. Azienda che impiegava anche 3 dipendenti, prima dell'arrivo del ciclone covid. Liberti parla di quasi un 50% in meno di vendite a banco, con la scomparsa della clientela cinese e dell'est Europa. E lamenta un intervento dello Stato non sufficientemente efficace. “Ci aspettiamo che i cosiddetti ristori si possano trovare anche per noi”, afferma. E chiede strumenti “validi per competere sul mercato”, come la possibilità di operare online senza limitazioni e potenziare il tax-free.
Rabbia e delusione, poi, nelle parole di Pier Luigi Mularoni, titolare della Casa del Natale, che sta pagando le 2 dipendenti – afferma – usando i propri risparmi, “grazie ai sacrifici di una vita”. “Un pianto”: così definisce il periodo natalizio, che per ovvi motivi rappresenta il periodo decisivo per la propria attività. Nel 2020, secondo una prima stima, la perdita di incassi oscillerebbe fra il 50 ed il 60%. In tanti Stati – osserva Mularoni - si parla di aiuti economici già arrivati, qui ancora niente”. E suggerisce di intervenire abbassando la monofase, per recuperare un margine fiscale rispetto all'Italia. Oltre a stanziamenti a fondo perduto, infine, anche questo imprenditore ritiene necessario dilazionare i pagamenti richiesti dallo Stato, e tutelare le aziende che rispettano le regole.
OSLA: aiuti immediati al settore turistico-commerciale “per tentare di arginare la catastrofe”
Nuovo grido di allarme di OSLA; che sottolinea come, in attesa dei ristori, continuino a chiudere i negozi turistici
15 gen 2021
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