30 milioni di euro di fondi pubblici e il resto, cioè 10 milioni, dalle entrate fiscali del gioco e da altre maggiori entrate. Così per almeno 5 anni per far diventare San Marino un paese al passo coi tempi. Un’operazione che però può essere possibile solo abbassando l’incidenza della spesa corrente. Almeno 3 punti percentuali all’anno, fino ad abbassarla nel tempo alla quota percentuale del 70%, destinando la parte restante agli investimenti, al risanamento del debito e alla costituzione di un importante fondo di riserva. Carlo Giorgi, segretario generale dell’Anis, immagina investimenti pubblici in infrastrutture che possano generare anche una compartecipazione del privato. Per esempio un parcheggio, realizzato dallo Stato, che comprenda anche una galleria commerciale. Sì, perché secondo Giorgi il commercio è un settore che potrebbe dare molto di più alla Repubblica e ne ricaverebbe un vantaggio lo Stato con le maggiori entrate fiscali. Quali altre infrastrutture vengono considerate strategiche dall’Anis? Per esempio, argomento di cui si parla molto poco, lo sdoppiamento delle fognature che “attualmente – commenta Giorgi – sono da terzo mondo. Poi una maggiore interazione con il circondario con interventi sulla viabilità. E non solo questo. Va ripensata l’organizzazione dei trasporti pubblici e – conclude Giorgi – anche un’alternativa alla superstrada, per collegare San Marino con il bacino riminese”.
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