Fino ad ora il mercato degli immobili era rimasto congelato. Nonostante l’alto numero di appartamenti sfitti - si parla di 8-9.000 unità - i prezzi non erano scesi. Il crack della finanziaria sammarinese, però, potrebbe avere un effetto domino sul settore. Negli anni precedenti, tramite Fincapital, imprese di costruzione avrebbero venduto – come si suol dire “sulla carta” – decine di abitazioni. Gli acquirenti, in questi casi, acquistano cioè appartamenti da realizzare, pagando sostanziosi anticipi e poi rate fino alla consegna dell’opera. Il fallimento della finanziaria avrebbe però interrotto – in diversi casi – il completamento delle abitazioni. Numerose famiglie, insomma, si troverebbero ora in una situazione drammatica: con una casa in via di realizzazione - di cui non sono proprietarie – già pagata, almeno parzialmente, e possibilità di rimborso ridotte al lumicino, essendo queste famiglie precedute da una serie di creditori privilegiati della fallita Fincapital. Facile, a questo punto, immaginare lo scenario successivo: una serie di immobili semi-finiti potrebbero andare all’asta, a prezzi iper-ribassati, a causa della carenza di domanda, determinata dalla recessione. Con il rischio di una reazione a catena sull’intero mercato immobiliare. “Gli effetti sull’economia del Paese sarebbero imprevedibili - dice Augusto Gatti, dell’Asdico - In 10 anni, del resto, è stato costruito ciò che si poteva realizzare in 50”. Donatella Zanotti, dello Sportello Consumatori, esprime preoccupazione per le famiglie coinvolte. “Una ventina di loro - afferma - si starebbero muovendo in gruppo, non so se hanno già adito le vie legali. Pare inoltre che alcune banche, creditrici di Fincapital, abbiano intenzione di costituire una immobiliare, per ultimare gli appartamenti e limitare, in tal modo, i danni conseguenti al fallimento”.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
Riproduzione riservata ©