“E’ desolante che San Marino sia in compagnia di quei tre Paesi. Siamo davvero preoccupati”. Lo dice il segretario Anis, Carlo Giorgi riferendosi a Barbados, Seychelles, Trinidad e Tobago, affiancate dall’Ocse al Titano come giurisdizioni sotto gli standard internazionali. “Ora dobbiamo capire cosa manca nelle relazioni - aggiunge - nella sostanza”. La mancata firma dell’accordo contro le doppie imposizioni con l’Italia, per Giorgi, resta un grosso problema, ma non dipende solo da San Marino. “Il Governo, però - torna a ripetere - deve fare di più, andare a Roma, farsi valere. Se nei prossimi mesi non ci sarà una svolta, per noi si fa veramente dura”. Dello stesso tenore anche il commento, laconico, del Presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese. Per evitare certe bocciature che fanno male, Pier Paolo Fabbri ritiene opportuno intervenire con i necessari adeguamenti normativi, ma per tempo, quando cioè è opportuno farlo. “Perché, di fatto - dice - profondiamo uno sforzo nel tentativo di adeguarci, senza però mai raggiungere l’obiettivo”. Più cauta la posizione di Osla. “Il giudizio - ricorda il Presidente, Luigi Tontini - è riferito a giugno, in questi mesi sono stati compiuti altri passi legislativi importanti di cui certamente l’Ocse terrà conto nella verifica di aprile. Per Tontini, in politica estera serve comunque un’accelerazione e soprattutto si deve concretizzare di più. “Il rapporto con l’Italia deve essere la priorità: senza la firma dell’accordo contro le doppie imposizioni - conclude - sarà sempre difficile per noi ottenere la “sufficienza”.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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