Non è piaciuta al Comitato referendario, la posizione espressa dai sindacati nel nostro servizio nel quale si evidenziava come le organizzazioni dei lavoratori stessero ancora valutando l’atteggiamento da prendere in merito ai tre quesiti sul lavoro.
"Il dibattito interno alla CSU – scrive in una nota – manca di una componente: quella del sì, anche perché chi, nel sindacato, aveva questa posizione proprio per questo è stato espulso. Questo sindacato del disimpegno civile – prosegue la nota dei referendari - chiedendo ai lavoratori di astenersi implica che gli stessi non votino nemmeno per il quarto referendum per la preferenza unica che – aggiunge – non sarà la soluzione di tutti i mali ma al momento pare l’unica strada percorribile per affievolire queste logiche distorte".
Nella nota il comitato referendario si spinge a fare considerazioni sulla completezza di informazione e parla di leggerezza e di affermazioni anticostituzionali riferendosi al nostro servizio. Forse i firmatari della nota non si sono accorti che il nostro non era un servizio interamente dedicato ai referendum, come scrivono, ma teso semplicemente a capire quale posizione avrebbe tenuto di fronte ai quesiti il sindacato.
Non tema, il Comitato, in occasione di dibattito o confronto generale sul referendum, nei tempi e nei modi dovuti, non mancheremo di sentire anche la campana dei sì, ma questo non può e non deve condizionare ogni notizia riferita al referendum che, come giustamente scrive la nota, non riguarda solo il sindacato ma tutti i cittadini. In questo caso ci chiedevamo cosa ne pensava il sindacato e siamo certi di averlo fatto con la necessaria correttezza ed equilibrio, cosa che continueremo a fare.
"Il dibattito interno alla CSU – scrive in una nota – manca di una componente: quella del sì, anche perché chi, nel sindacato, aveva questa posizione proprio per questo è stato espulso. Questo sindacato del disimpegno civile – prosegue la nota dei referendari - chiedendo ai lavoratori di astenersi implica che gli stessi non votino nemmeno per il quarto referendum per la preferenza unica che – aggiunge – non sarà la soluzione di tutti i mali ma al momento pare l’unica strada percorribile per affievolire queste logiche distorte".
Nella nota il comitato referendario si spinge a fare considerazioni sulla completezza di informazione e parla di leggerezza e di affermazioni anticostituzionali riferendosi al nostro servizio. Forse i firmatari della nota non si sono accorti che il nostro non era un servizio interamente dedicato ai referendum, come scrivono, ma teso semplicemente a capire quale posizione avrebbe tenuto di fronte ai quesiti il sindacato.
Non tema, il Comitato, in occasione di dibattito o confronto generale sul referendum, nei tempi e nei modi dovuti, non mancheremo di sentire anche la campana dei sì, ma questo non può e non deve condizionare ogni notizia riferita al referendum che, come giustamente scrive la nota, non riguarda solo il sindacato ma tutti i cittadini. In questo caso ci chiedevamo cosa ne pensava il sindacato e siamo certi di averlo fatto con la necessaria correttezza ed equilibrio, cosa che continueremo a fare.
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