Valutazioni diverse da parte delle due confederazioni sindacali, al termine dell’incontro avuto con il governo per discutere la proposta di riordino dell’istituto per la sicurezza sociale. Sono state presentate una serie di modifiche, anticipa il segretario della CDLS, che domani verranno discusse in commissione. Marco Beccari si dice preoccupato soprattutto dal fatto che l’Iss non venga gestito in modo verticistico ma questo, sottolinea, dipende anche dalle persone che faranno parte del comitato esecutivo e che, alla preparazione tecnica, dovranno affiancare la capacità di gestire i rapporti umani. L’altro aspetto importante, per il responsabile della confederazione democratica, e’ quello relativo al rapporto con il cittadino: “dobbiamo trovare – precisa - un sistema che avvicini la struttura dirigenziale dell’iss all’utente, per gestire tutte le vicende che non sono perfettamente codificate. Oggi a questo provvede il consiglio d’amministrazione, dopo la riforma i sammarinesi, aggiunge Baccari, dovranno comunque ottenere risposta.Per la Csdl invece il Congresso di Stato vuole varare una legge sbilanciata a favore dello stesso Esecutivo, escludendo le parti sociali dalla partecipazione preventiva alle scelte programmatiche. Infatti, nel progetto di legge tutti i poteri principali sono affidati al nuovo Comitato Esecutivo, formato da 3 persone e nominato dall’Esecutivo. Alle parti sociali, sottolinea la Csdl, viene assegnato un ruolo di consulente e di controllo a posteriori delle decisioni.“Resta un forte rammarico, afferma il segretario della confederazione del lavoro, perché non si e’ voluto fare uno sforzo per comprendere e accogliere le nostre proposte, tese a riconoscere alle parti sociali la piena legittimità del loro ruolo nel rispetto di tutte le parti in gioco e nell’interesse dei cittadini che chiedono servizi sanitari e socio-sanitari più qualificati ed efficienti”. Questo obiettivo, per Giovanni Ghiotti, è realizzabile solo con una riforma dell’Iss dai forti caratteri democratici e di partecipazione.
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