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Il Segretario Mularoni sul "forfettone" italiano: "non è un atto contro San Marino"

4 gen 2008
Pier Marino Mularoni
Pier Marino Mularoni
Un provvedimento di portata limitata, circoscritto ad un numero ristretto di singoli lavoratori autonomi. Così il Segretario di Stato al lavoro, Pier Marino Mularoni giudica il neo decreto italiano per la contabilità semplificata, il cosiddetto “forfettone”, che permetterà ai singoli imprenditori, con un fatturato annuo inferiore ai 30 mila euro, di abbandonare libri contabili e altri adempimenti fiscali. “Certo – prosegue il rappresentante del Governo sammarinese – la questione deve essere chiarita con l’Italia, in merito a questo aspetto e ad altri. Si deve sgombrare il campo – aggiunge – da tutte quelle situazioni che possono generare dubbi e incertezze o dare adito ad errate interpretazioni o, peggio, a strumentalizzazioni”. Mularoni ricorda che sul tavolo del rapporto con l’Italia ci sono una serie di punti e che le due delegazioni stanno lavorando in proposito. Nel merito poi del forfettone, la prima impressione è che si sia voluto evidenziare che San Marino e Vaticano costituiscono per i soggetti interessati paesi esteri, considerato che il testo parla proprio di mancata esportazione come un vincolo per poter accedere alla contabilità semplificata. “Non è un atto contro il Vaticano o San Marino – spiega il Segretario al Lavoro – ma una specifica per definire le condizioni degli aventi diritto”. Insomma un provvedimento che piuttosto che contraccolpi potrebbe determinare sul Titano qualche minima modificazione, ma la prudenza insegna a capire meglio di cosa si tratta e a cercare, con le autorità italiane, ogni opportunità di chiarimento per ricollocare tutto nella giusta dimensione.

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