Troppe aree produttive assegnate e sulle quali non sono mai stati realizzati gli stabilimenti previsti. La Segreteria di Stato all’Industria vuole vederci chiaro e non esclude la possibilità che si possa procedere a qualche revoca delle concessioni decise dal Consiglio Grande e Generale. Almeno 20 sono le assegnazioni di terreno che non hanno dato seguito alla realizzazione dei previsti immobili destinati ad attività produttive ed artigianali. Un lusso che in una situazione di carenza di aree, lo Stato non si può permettere. "La richiesta di alcune aziende di espandersi e di avere nuovi spazi a disposizione è pressante, i rischi per l’occupazione sono alti – spiega il Segretario all’Industria Tito Masi – non è accettabile ci siano aree assegnate e mai utilizzate. Chi non ha edificato – chiarisce Masi – non ha rispettato i termini delle convenzioni sottoscritte e deliberate dal Consiglio Grande e Generale, qualcuno – aggiunge – è fermo addirittura da 10 anni".
La volontà è quella di compiere tutte le verifiche necessarie per comprendere le ragioni dei ritardi, accertare l’effettiva volontà dei titolari di concessione e – se il caso – procedere alla revoca per mettere a disposizione di chi ne ha realmente bisogno quei terreni. La maggior parte delle aree inutilizzate sembra essere nella zona di Cà Amadore, a ridosso della zona produttiva di Cà Martino, alcune sono invece a Chiesanuova, altre a Gualdicciolo. Si tratta di appezzamenti che vanno dai 500 ai 2 mila e 300 metri quadri.
“Alcuni – spiega il responsabile delle politiche industriali – non hanno mai presentato la pratica edilizia, altri l’hanno presentata ma non hanno mai avviato i lavori. Chiederemo loro ragione di questi ritardi – conclude Masi – e poi decideremo il da farsi, senza escludere l’avvio dell’iter per la riacquisizione di queste preziose aree”.
La volontà è quella di compiere tutte le verifiche necessarie per comprendere le ragioni dei ritardi, accertare l’effettiva volontà dei titolari di concessione e – se il caso – procedere alla revoca per mettere a disposizione di chi ne ha realmente bisogno quei terreni. La maggior parte delle aree inutilizzate sembra essere nella zona di Cà Amadore, a ridosso della zona produttiva di Cà Martino, alcune sono invece a Chiesanuova, altre a Gualdicciolo. Si tratta di appezzamenti che vanno dai 500 ai 2 mila e 300 metri quadri.
“Alcuni – spiega il responsabile delle politiche industriali – non hanno mai presentato la pratica edilizia, altri l’hanno presentata ma non hanno mai avviato i lavori. Chiederemo loro ragione di questi ritardi – conclude Masi – e poi decideremo il da farsi, senza escludere l’avvio dell’iter per la riacquisizione di queste preziose aree”.
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