La Repubblica di San Marino mette in cassaforte il primo apprezzabile risultato nella trattativa con Bruxelles: la tutela della riservatezza bancaria. Nel colloquio politico che la delegazione del Governo sammarinese ha avuto con il Commissario Europeo per il Mercato interno, Frits Bolkestein, responsabile della fiscalità nell’Unione, si sono create le condizioni per una ripresa dei negoziati sulla base dell’intesa già raggiunta con la Svizzera: sì alla conservazione del segreto bancario, con l’introduzione di aliquote impositive progressive. Un traguardo importante ma non l’unico per il Titano, che mira ad ottenere l’esenzione per i dividendi, gli interessi e i canoni di licenza per le società consociate. In pratica la cosiddetta direttiva madre e figlia che dovrà consentire di abolire l’imposizione alla fonte per un’impresa con sede principale a San Marino e filiali in uno dei paesi dell’Unione. E’ l’articolo 16 dell’accordo, sul quale si registrano i nodi più grossi, ancora aperto anche con gli altri paesi terzi. Intanto si registra con soddisfazione la definizione del memorandum d’intesa con il quale Bruxelles e San Marino si impegnano ad avviare consultazioni per il settore economico finanziario, il libero accesso ai mercati finanziari da parte delle banche sammarinesi, il transito più agevole delle merci e la partecipazione ai programmi di ricerca, studio e formazione superiore.
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