Sarebbe già stata registrata quale associazione privata, ma per il riconoscimento giuridico, così come prevede la legge del 1961, sono necessarie 500 firme autenticate. Dopodiché potrebbe diventare un sindacato a tutti gli effetti. A quel punto i passi prevedono che, sempre per legge, debba rapportarsi alle due confederazioni già esistenti: Cdls e Csdl, che da un punto di vista strettamente amministrativo, si dividono il contributo l’ammontare dei contributi relativi allo 0,40 presente nelle buste paga dei lavoratori dipendenti. Siamo ancora nel campo delle indiscrezioni, ma sarebbe già iniziata l’autentica delle firme per il riconoscimento giuridico di organizzazione sindacale. I promotori non sono ancora usciti pubblicamente, ma non sono riconducibili a Rinnovamento e Trasparenza. Circola già lo statuto sul quale si fonderà l’associazione. Prevede una serie di articoli, di cui i più significativi riguardano la composizione del Consiglio direttivo, nel quale le eventuali federazioni future divise per settori avranno quote paritetiche. Prevista anche una durata massima degli incarichi esecutivi, cioè per segretario e funzionari, fino a un massimo di otto anni. Nello statuto si parla anche di incompatibilità soprattutto con incarichi politici, sia di carattere esecutivo che direttivo. Nel futuro sindacato saranno ammesse correnti interni ma solo sindacali, non politiche. Una organizzazione che si rapporterà all’esterno con la Uil italiana.
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