Contro i venti di crisi la Regione alza lo scudo del turismo. Che tiene nonostante il periodo di vacche magre perché cambiano forse i modi e cala il budget, ma le ferie restano sacre. Lo conferma il centro studi di Confesercenti con un’indagine su un campione di albergatori relativa al trimestre Giugno-Agosto. Un calo sotto all’1 per cento, e addirittura una lieve crescita in Riviera che poi costituisce da sola l’80 per cento del movimento turistico dell’intera Regione. Cala invece il fatturato di quasi il 9 per cento a rivelare che per non perdere competitività il sistema ha virato sulla concorrenzialità e quindi sui prezzi. Il dato generale in realtà sarebbe più positivo, ma viene “sporcato” dalla pessima partenza di giugno, un mese nel quale il maltempo ha contribuito a rallentare la partenza della stagione balneare. Disaggregando i dati c’è da registrare il netto calo di afflussi nelle città d’arte e quelli più lievi sull’Appennino e alle Terme. E se il turismo ha tenuto potrebbe davvero essere arrivato il momento del salto di qualità. Dal sito internet della Comunità Europea si apprende che 50 milioni sono stati destinati all’Emilia Romagna per la riqualificazione delle strutture recettive. Dai Castelli del Ducato di Parma alla Motorvalley di Maranello. Da Bologna fino al mare e in Riviera sperano che il treno dei contributi non faccia troppe fermate perché chi muove l’80 per cento del turismo regionale si sente come in dovere di godere di una certa priorità.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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