Un anno particolarmente difficile per l'economia ma che ha comunque portato risultati positivi a San Marino in un settore di nicchia. Bilancio dell'attività illustrato dal Segretario di Stato per l'Industria, Fabio Righi insieme a Silvia Rossi, Direttore dell'Ufficio di Stato Brevetti e Marchi.
Flessione nella registrazione dei brevetti internazionali a causa del lockdown. Ma è positivo il dato di registrazione dei brevetti interni, 34 contro i 26 del 2019. Sull'estero molti i brevetti farmaceutici mentre la meccanica va per la maggiore nei depositi nazionali.Scendono i nuovi depositi di marchi (-28); ma +10 unità nei rinnovi. Aumentano invece i disegni di modelli nazionali: sono 52, erano 14 in precedenza. Cala infine l'utilizzo dello stemma da affiancare alle attività commerciali. In generale però, nonostante la congiuntura sfavorevole, l'Ufficio è riuscito ad incrementare le proprie entrate di oltre 50mila euro rispetto al 2019, con 1.625.342 euro, stabilendo il record degli ultimi anni.
Complice in questo anche la velocità con cui l'ufficio ha strutturato – dopo la chiusura totale di 3 settimane, dal 14 marzo al 6 aprile 2020 – una procedura digitalizzata delle richieste di registrazione, - tramite posta elettronica e pagamento con bonifico - mai sperimentata prima, eliminando così formalità burocratiche da espletare in presenza. Silvia Rossi plaude quindi all'impegno profuso dai dipendenti nel recuperare, al rientro, l'arretrato dei depositi giunti via mail degli studi brevettuali. Si lavora anche al potenziamento delle norme del settore: depositato di recente un pdl per l'introduzione in Repubblica del certificato complementare di protezione per i medicinali, allo scopo sostanzialmente di colmare il gap che si viene a creare tra il deposito del brevetto e la messa in commercio del farmaco stesso.
Novità del 2021 anche la firma di un accordo con l'EPO (Organizzazione Europea dei Brevetti) per favorire la ricerca sui brevetti, contando sul finanziamento dell’80% dei costi, fino ad un massimo di 400 ricerche all’anno per ogni Stato membro. “Sta a noi capire ora come riuscire a coprire quel restante 20%, - aggiunge Righi - magari intervenendo sugli incentivi, su cui tra l'altro è in corso una attività di riordino, oppure valutando se possiamo avere una differenziazione tra imprese sammarinesi e imprese che accedono dall'estero”.
Nel video l'intervista a Fabio Righi, Segretario di Stato per l'Industria.