L'Unione sammarinese dei lavoratori non intende essere “la stampella del Governo” e allo stesso tempo sostiene che la “grave situazione del Paese non debba essere oggetto di strumentalizzazioni politiche” e “divisioni”. Interviene nel dibattito pubblico il sindacato che, a Domagnano, richiama politica e parti sociali all'unità, per superare insieme questo periodo.
Dopo il terzo congresso ad aprile, l'Usl torna a presentarsi al pubblico con una nuova formazione interna e illustra le sue proposte per rilanciare San Marino. Arriva allora la richiesta di conoscere la reale situazione del sistema bancario e di internazionalizzarlo tramite formazione e professionalità. Necessarie, poi, la riforma fiscale, con un accertamento puntuale dei redditi, e quella del mercato del lavoro, con meno burocrazia e una logica di diritti e doveri reciproci tra datori di lavoro e lavoratori.
Per l'Usl è fondamentale una divisione delle spese tra previdenza e assistenza. E sulla riforma pensionistica, la governance dei fondi deve rimanere “a chi mette” quelle risorse, come spiega il segretario generale Francesco Biordi. “Le riforme sono necessarie – afferma – e bisogna trovare un denominatore comune per realizzarle. Una lotta tutti contro tutti non porta ad alcun risultato”.
Mauro Torresi
Dopo il terzo congresso ad aprile, l'Usl torna a presentarsi al pubblico con una nuova formazione interna e illustra le sue proposte per rilanciare San Marino. Arriva allora la richiesta di conoscere la reale situazione del sistema bancario e di internazionalizzarlo tramite formazione e professionalità. Necessarie, poi, la riforma fiscale, con un accertamento puntuale dei redditi, e quella del mercato del lavoro, con meno burocrazia e una logica di diritti e doveri reciproci tra datori di lavoro e lavoratori.
Per l'Usl è fondamentale una divisione delle spese tra previdenza e assistenza. E sulla riforma pensionistica, la governance dei fondi deve rimanere “a chi mette” quelle risorse, come spiega il segretario generale Francesco Biordi. “Le riforme sono necessarie – afferma – e bisogna trovare un denominatore comune per realizzarle. Una lotta tutti contro tutti non porta ad alcun risultato”.
Mauro Torresi
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