Non è prevista alcuna deroga al segreto bancario e banche e finanziarie non rientrano tra i soggetti vigilati. La collaborazione con gli altri Stati sarà quella prevista dagli accordi internazionali. Il Segretario di Stato all’Industria Tito Masi lo ha ribadito a Palazzo Mercuri "anche se – precisa – pensavo fosse già abbastanza chiaro". Masi parla di incontri proficui nei quali è emersa convergenza sull’utilità di strumenti piu’ efficaci per contrastare, frodi, truffe, triangolazioni che mettono in cattiva luce la Repubblica di San Marino. Episodi – aggiunge il Segretario di Stato – che riguardano una esigua minoranza dell’economia sammarinese e che rischiano di compromettere pero’ anche l’immagine della stragrande maggioranza delle aziende che sono sane e trasparenti.
Il provvedimento potrebbe arrivare all’approvazione definitiva entro la fine di aprile. La tabella di marcia ora prevede altri incontri del governo con i partiti di minoranza, il passaggio in commissione consiliare entro marzo e poi l’approdo in Consiglio in seconda lettura.
L’Anis, da parte sua, si riserva di esprimere commenti, una volta che avrà in mano il testo definitivo. “A nostro avviso – dichiara il segretario generale Carlo Giorgi – vanno meglio definiti i compiti e gli ambiti operativi dell’ufficio di controllo e va chiarita la parte relativa allo scambio di informazioni con gli altri paesi. Inoltre – aggiunge Giorgi - l’opera di contrasto alle frodi interne non dovrebbe far capo direttamente al Congresso di Stato”.
Il provvedimento potrebbe arrivare all’approvazione definitiva entro la fine di aprile. La tabella di marcia ora prevede altri incontri del governo con i partiti di minoranza, il passaggio in commissione consiliare entro marzo e poi l’approdo in Consiglio in seconda lettura.
L’Anis, da parte sua, si riserva di esprimere commenti, una volta che avrà in mano il testo definitivo. “A nostro avviso – dichiara il segretario generale Carlo Giorgi – vanno meglio definiti i compiti e gli ambiti operativi dell’ufficio di controllo e va chiarita la parte relativa allo scambio di informazioni con gli altri paesi. Inoltre – aggiunge Giorgi - l’opera di contrasto alle frodi interne non dovrebbe far capo direttamente al Congresso di Stato”.
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