Vola l’inflazione al 2,6% in tutto lo stivale. Il dato più alto da quattro anni a questa parte. Primo imputato: il costo dell’energia. E gli aumenti annunciati sui carburanti parlano di un accelerazione che non sembra destinata ad arrestarsi: la verde sfiora 1,40; il gasolio al di sopra di 1 euro e 30 registra un balzo in avanti del +15,4. Fare un pieno diesel costa oggi 9 euro in più rispetto a un anno fa.
Dall’energia al rialzo le ricadute sono, a cascata, su tutti i capitoli di spesa, dai trasporti alle utenze domestiche, fino agli alimentari, visto che sui prodotti della grande distribuzione il costo dei trasporti incide per circa il 12%. Ecco allora acqua, gas e luce al +2,8% annuo, addirittura +4,8% per i trasporti, alimentari con un +4% medio.
Dati allarmanti quelli diffusi dall’ISTAT relativi al mese di dicembre: inflazione annua al 2,6%, con l’indice del prezzo al consumo cresciuto dell’0,3% su base mensile e del 2,8% su base annua. Le associazioni dei consumatori rivedono verso l’alto le stime fatte a fine anno e quantificano in 400 euro l’aumento degli oneri per le famiglie a causa dell’aumento del prezzo dell’oro nero.
La nuova ondata del caro-vita pesa proprio sul comparto dei beni di prima necessità: pane a +12,3%, pasta che cresce dell’8,4% e con i panificatori che annunciano nuovi aumenti entro gennaio. Cresce del 3,5% la carne, frutta al +4,8%.
Spinta all’inflazione anche dai prezzi di bar e ristoranti, saliti del 3,5% su base annua. Calano solo medicinali, apparecchi telefonici, e, in genere, comparto delle Comunicazioni.
Un modo per combattere il caro-vita, però, i consumatori sembrano averlo trovato, modificando le abitudini alimentari, modificando il menu della spesa: diminuiscono gli acquisti proprio di pane, pasta, carne, latte fresco, vino e verdure. Si comprano di più uova, acqua, pollo, yogurt.
Dall’energia al rialzo le ricadute sono, a cascata, su tutti i capitoli di spesa, dai trasporti alle utenze domestiche, fino agli alimentari, visto che sui prodotti della grande distribuzione il costo dei trasporti incide per circa il 12%. Ecco allora acqua, gas e luce al +2,8% annuo, addirittura +4,8% per i trasporti, alimentari con un +4% medio.
Dati allarmanti quelli diffusi dall’ISTAT relativi al mese di dicembre: inflazione annua al 2,6%, con l’indice del prezzo al consumo cresciuto dell’0,3% su base mensile e del 2,8% su base annua. Le associazioni dei consumatori rivedono verso l’alto le stime fatte a fine anno e quantificano in 400 euro l’aumento degli oneri per le famiglie a causa dell’aumento del prezzo dell’oro nero.
La nuova ondata del caro-vita pesa proprio sul comparto dei beni di prima necessità: pane a +12,3%, pasta che cresce dell’8,4% e con i panificatori che annunciano nuovi aumenti entro gennaio. Cresce del 3,5% la carne, frutta al +4,8%.
Spinta all’inflazione anche dai prezzi di bar e ristoranti, saliti del 3,5% su base annua. Calano solo medicinali, apparecchi telefonici, e, in genere, comparto delle Comunicazioni.
Un modo per combattere il caro-vita, però, i consumatori sembrano averlo trovato, modificando le abitudini alimentari, modificando il menu della spesa: diminuiscono gli acquisti proprio di pane, pasta, carne, latte fresco, vino e verdure. Si comprano di più uova, acqua, pollo, yogurt.
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