Il pubblico ministero di Palermo ha richiesto una condanna a sei anni di reclusione per Matteo Salvini, imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio, in merito alla vicenda della nave Open Arms del 2019. All'epoca, Salvini, in qualità di ministro dell'Interno, bloccò lo sbarco di 147 migranti soccorsi al largo della Libia per un periodo di quasi tre settimane, giustificando la decisione come parte della sua politica di difesa dei confini nazionali. Il PM ha però sottolineato come l'azione abbia violato i diritti umani fondamentali, aggiungendo che essi devono sempre essere garantiti, anche nei confronti di persone coinvolte in situazioni difficili come la migrazione.
L'avvocato difensore di Matteo Salvini, Giulia Bongiorno, ha criticato le argomentazioni del PM, sostenendo che l'accusa stia di fatto contestando il decreto sicurezza bis, un atto del governo, e la linea politica sulla gestione dei migranti. Bongiorno ha evidenziato una contraddizione nella requisitoria: sebbene il PM dichiari di non voler processare la politica, sta criticando apertamente le decisioni governative. Secondo l'avvocato, non è la condotta di Salvini a essere sul banco degli imputati, ma una linea politica adottata dal governo.
"Mai nessun governo e mai nessun ministro nella storia è stato messo sotto accusa e processato per aver difeso i confini del proprio Paese. - scrive Matteo Salvini - L'articolo 52 della costituzione italiana recita che la difesa della patria è un sacro dovere del cittadino. Mi dichiaro colpevole di aver difeso l'Italia e gli italiani, mi dichiaro colpevole di aver mantenuto la parola data".
"È incredibile che un Ministro della Repubblica Italiana rischi 6 anni di carcere per aver svolto il proprio lavoro difendendo i confini della Nazione, così come richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini". Lo afferma la premier Giorgia Meloni sui social, esprimendo "totale solidarietà" a Salvini.
"Ribadisco ciò che ho detto stamane: Matteo Salvini ha fatto il suo dovere di ministro dell'Interno per difendere la legalità. Chiedere 6 anni di carcere per questo motivo appare una scelta irragionevole e per giunta senza alcun fondamento giuridico". Lo scrive il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani su X.
La segretaria del Pd Elly Schlein ha trovato "molto inopportuno l'intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni" sulla richiesta di condanna di Matteo Salvini per la vicenda Open Arms. "Pensiamo che il potere esecutivo e quello giudiziario siano separati e autonomi. È un principio che si chiama separazione dei poteri" ha detto a Umbertide. "Quindi - ha sostenuto ancora Schlein - il rispetto istituzionale imporrebbe di non commentare processi aperti. Stupisce che mentre oggi ha trovato il tempo di commentare il processo Salvini, da ieri non abbia ancora proferito una parola sul patteggiamento di Giovanni Toti".