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Ucciso il leader di Hamas. L'esperto: "Senza una mediazione capace, rischio escalation"

31 lug 2024
L'intervista a Nicola Pedde, direttore Institute for Global Studies
L'intervista a Nicola Pedde, direttore Institute for Global Studies

Una polveriera pronta a esplodere. E la scintilla è Israele: prima colpisce Hezbollah in Libano, a Beirut – nel raid sarebbe morto il leader militare Shukr – e poi uccide il capo politico di Hamas, Ismail Haniyèh. Un missile guidato colpisce nella notte la sua residenza a Teheran, dove domani si terranno i funerali accompagnati da tre giorni di lutto nazionale. Una mossa che porta con sé il rischio di un'escalation in Medio Oriente e allarma tutto il mondo.

A stretto giro la reazione della Repubblica islamica: “Faremo pentire gli invasori terroristi della loro azione codarda”, afferma il neo presidente Pezeshkian. Dall'ayatollah Khamenei la minaccia: “In arrivo una dura punizione”. L'Iran promette dunque di vendicare l'attentato sul suo territorio.

"C'è la volontà di inserire l'Iran nell'equazione di crisi regionale - commenta Nicola Pedde, direttore Institute for Global Studies -. Secondo Israele rappresenta la testa del serpente dell'instabilità in Medio Oriente. Questo è molto rischioso perché rischia di coinvolgere gli alleati regionali dell'Iran e quindi alzare ulteriormente l'asticella del rischio di un conflitto regionale. In assenza di una capacità di mediazione regionale il rischio di escalation si sta concretizzando".

Il mondo intanto si schiera: Russia e Turchia condannano l'uccisione. Gli Usa assicurano di non essere stati “né informati né coinvolti” nel blitz e che il cessate il fuoco a Gaza è ora “imperativo”. L'Ue chiede la massima moderazione. Dubbi sul negoziato da parte dei mediatori del Qatar, che si chiedono come possa andare avanti dopo l'iniziativa militare di Israele. L'ala militare di Hamas infatti annuncia “enormi conseguenze in tutta la regione”. Preoccupazione dal ministro degli Esteri Tajani, che convoca una conferenza con gli ambasciatori dell'area mediorientale e indica il cessate il fuoco come unica strada percorribile.

Nel video l'intervista a Nicola Pedde, direttore Institute for Global Studies






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