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Aborto: la legge arriva in Consiglio per l'approvazione definitiva

di Monica Fabbri
28 ago 2022

Domani il Consiglio è chiamato ad una prova difficile, che alcuni - in ambienti politici - definiscono "di maturità". Sull'aborto gli schemi maggioranza-opposizione sono saltati, prevalgono sensibilità individuali, ragioni etiche e morali. C'è chi descrive una divisione fra conservatori da una parte, progressisti dall'altra e nel mezzo i moderati. Ma la questione è ben più complessa, e in diversi casi non catalogabile in aree o ideologie. Comunque basta leggere le due relazioni – di maggioranza e di opposizione – per farsi un'idea di quanto la sfida sia complessa. Nelle conclusioni di quella firmata, per la minoranza, da Guerrino Zanotti c'è un attacco diretto alla DC, accusata di visione confessionale nei passaggi cruciali della legge, visione che ha prevalso – scrive – e alla quale in Commissione si sono uniformati RF, Domani-Motus Liberi e NPR”. Il Consigliere di Libera definisce poi avvilente che Psd e Ps non abbiano presentato emendamenti. “Avete imboccato la strada dell'Europa – provoca – ma avete smarrito quella di casa”, e torna ad accusare il Pdcs, definendo inqualificabile il suo atteggiamento al momento della votazione: “Ha fatto prevalere il proprio peso, in termini di voto, per condizionare il percorso”. Nella relazione di maggioranza, che verrà letta da Manuel Ciavatta del PDCS, il rammarico per la mancanza di un unico relatore istituzionale al pdl – come proposto dal commissario di RF Zafferani - che avrebbe confermato il senso di responsabilità di tutte le forze politiche nel lavorare in maniera condivisa ad un testo comune, evitando così strumentalizzazioni in vista della seconda lettura. Proposta – si ricorda - bocciata da Rete e Libera. La Dc sottolinea il proprio impegno a migliorare il PDL depositato in prima lettura, ma al contempo la volontà a non votare favorevolmente la legge, in coerenza con la propria posizione di contrarietà all'aborto. Domani, dunque, si torna in Aula, per l'approvazione definitiva. I nodi da sciogliere, su cui si registrano le maggiori distanze, sono concentrati nei primi articoli, in particolare sull'accesso obbligatorio o facoltativo al consultorio.





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