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Aborto: oggi il giorno della verità

Dopo il dibattito comincia l'esame dell'articolato. Selva (Pdcs): "Nessuna volontà popolare può giustificare la soppressione della vita". Giannoni (Rete): "Negli emendamenti la differenza tra una buona legge e una legge che mette i paletti"

di Luca Salvatori
30 ago 2022
Aborto: oggi il giorno della verità

In seduta serale è proseguito il dibattito fiume preliminare alla votazione della legge sull'interruzione volontaria di gravidanza. Come nel pomeriggio si sono reiterate, negli interventi dei consiglieri, le contrapposizioni già emerse in commissione. A rappresentarle in maniera emblematica Aida Maria Selva del Pdcs e Daniela Giannoni di Rete, alleate nel sostegno al Governo ma con visioni opposte sull'Ivg. Una tematica , l'aborto, che, del resto, con le sue implicazioni di natura etica e morale, sfugge non solo agli schemi canonici di maggioranza e minoranza ma fa emergere sensibilità differenti all'interno dei singoli gruppi consiliari. Per Aida Maria Selva “Nessuna volontà popolare può giustificare la soppressione della vita. Fiera di pensarla così anche se qualcuno – dice - mi definisce retrograda o medievale. L'aborto è da prevenire non da legalizzare”. Daniela Giannoni dichiara di esprimere il parere del 77,3% dei cittadini che hanno votato “Sì” al referendum. “I singoli emendamenti – aggiunge - faranno da spartiacque tra una buona legge e una legge che mette dei paletti alla volontà popolare. Serve una legge applicabile”. Gli aspetti più contrastanti del pdl, come il consultorio facoltativo o obbligatorio, la tutela della vita, la laicità, il concetto di “extrema ratio” della scelta, sono recepiti in emendamenti che verranno posti in votazione e l'esito è tutt'altro che scontato, considerando il limitato scarto di voti tra i sostenitori delle tesi contrapposte. Il dibattito proseguirà in mattinata e, dopo le eventuali repliche, l'aula procederà con l'esame e il voto.





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