Torna il tempo del dialogo dopo quello delle incomprensioni. E’ un dato di fatto per AP e il Segretario agli Esteri Mularoni, il rinnovato clima di fiducia tra Italia e San Marino dopo il benestare di Monti all’opportunità di firmare l’accordo bilaterale contro le doppie imposizioni. Tutti concordi che si tratti di un primo passo in avanti, ma non la soluzione di ogni problema. In ogni caso - ricorda il presidente Venturini - “è stato questo governo a fare il grosso del lavoro e ci ha portato a questo riconoscimento, seppur dopo lungo tempo”. Precisazione che vale una stoccata, diretta in particolare alle forze di opposizione per le critiche da loro continuamente rivolte alla politica estera del Governo, ma – ha detto Venturini – “per cavarci i sassolini dalle scarpe, ci penseremo più avanti, quando arriveranno tempi migliori”. Il Coordinatore Palmieri ripercorre quindi le tappe più significative degli ultimi anni per il Paese, nel bene e nel male: dalla delusione per la mancata firma degli accordi nel 2006, ai giudizi negativi su San Marino di OCSE e Moneyval, fino all’uscita dal sistema dei pagamenti tra fine 2008 e inizio 2009. Per poi risalire la china e riacquistare, con i passi giusti, credibilità agli occhi degli organismi internazionali. Il Segretario agli Interni Ciavatta plaude intanto all’imminente firma dell’accordo tra le forze di polizia dei due Paesi per strutturare una collaborazione più continua: da un accesso più veloce alle notizie alla formazione del personale. Aspetto, questo, strettamente legato ad una riorganizzazione interna degli stessi corpi di polizia sammarinesi su cui il governo sta lavorando. Conclusioni politiche affidate al capogruppo Giorgetti con una riflessione sul sistema finanziario: tra le ombre che hanno rallentato la normalizzazione dei rapporti con l’Italia, anche qualche luce. “I controlli ci sono - sostiene - il sistema adesso è governato rispetto al passato”.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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