Alleanza Riformista torna sulla questione del debito, che – sottolineano – deve “essere ancorato a rigidi capisaldi”.
Il primo è politico: “o ci sono le condizioni per governare, - osservano - evitando un giochino al rimpiattino su temi più o meno cari elettoralmente, o meglio dare la parola ai sammarinesi”. Il secondo caposaldo è di natura programmatica: per AR si gioca sulle cose da fare: occorrerà porre un limite al ricorso generalizzato alle consulenze e fissare – precisano - un limite alla spesa corrente. In tal senso – fanno sapere - non possiamo che salutare con soddisfazione il recente passaggio in Commissione Finanze, sulla legge in materia di società di benefit a cui auspichiamo affiancarsi anche quello sulle attività economiche”. Terzo caposaldo infine: “il dialogo con il Paese”, “mettendo da parte gli scontri muscolari a favore del confronto tra le idee, pur acceso che sia”.
L'affondo quindi sulla vicenda CIS: “E' stato importante, non solo aver retto, ma l’aver messo degli argini forti – di fronte agli eventi che non esitiamo a definire “criminali” legati al mondo CIS – scaturiti nella legislatura che va dal 2016 – 2019. Un assetto di potere, con avamposti non solo economici e politici ben saldati anche in alcuni settori del terzo potere dello Stato: la magistratura. Un assetto di potere che – ed è bene ricordarlo - ha permesso, addirittura, la sottrazione di oltre cento milioni di fondi pensione di sammarinesi e onesti lavoratori, come risulta oramai accertato dalla Magistratura”.
“Occorre dare nuove energie alla Repubblica – conclude Alleanza Riformista - ai cittadini e alle imprese dedicheremo, con specifiche proposte, la nostra attenzione”.